Il corso vuole illustrare “il gioco” non solo come modalità di apprendimento ma anche come nuova possibilità di impegno per i soggetti nei diversi contesti quali: e-Learning, progettazione delle attività interne all’ente per il quale si lavora. Il percorso prevede, dopo una breve introduzione teorica sulle tematiche, lo sviluppo e la creazione di progetti di gaming e gamification, un laboratorio con strumenti open source, un’analisi della normativa di riferimento e dei vari approcci comunitari all’argomento, nonché le linee guida e soft law, ed infine l’impatto della intelligenza artificiale sul gioco.
Termine ultimo per l’iscrizione: 3 maggio 2023
OBIETTIVI
Il Corso mira a fornire gli strumenti per comprendere le applicazioni pratiche del gaming e della gamification ma soprattutto gli aspetti economici, legali, etici e di fattibilità anche in ambito Pubblica Amministrazione, grazie ad un approfondimento pratico con esperti del settore.
I contenuti saranno articolati nei seguenti moduli:
MODULO I – Aspetti pratici, economici e etici del Gaming e della Gamification 10/05/2023 – dalle ore 14 alle ore 18
Introduzione teorica e gli impatti sulle varie applicazioni; Pratiche di Gaming e Gamification; Esame dei casi più importanti.
MODULO II – Laboratori Pratici di Introduzione alla Progettazione di Gamification 17/05/2023 – dalle ore 14 alle ore 18
Modalità di Sviluppo; Laboratorio.
MODULO III – Aspetti legali sull’uso di Gaming, Gamification e AI con normativa di riferimento 24/05/2023 – dalle ore 14 alle ore 18
Approcci comunitari all’argomento, soft law e linee guida già approntate; Laboratorio.
Sono oltre 1.000 le prenotazioni ricevute da ogni parte d’Italia per partecipare al Privacy Day Forum, evidenziando così il desiderio e la necessità per gli addetti ai lavori di tornare a incontrarsi in presenza.
Nel giorno del quinto anniversario della storica introduzione del GDPR torna il Privacy Day Forum, l’evento italiano per eccellenza della protezione dei dati organizzato da Federprivacy, che fin dal 2011 rappresenta un appuntamento da non perdere per Data Protection Officer, Privacy Officer, e tutti gli altri addetti ai lavori delle organizzazioni private e della pubblica amministrazione. In questi ultimi anni i temi della protezione dei dati personali e della loro sicurezza hanno visto una crescente attenzione da parte del mercato e delle stesse autorità di controllo.
La sempre maggiore interconnessione dei sistemi, la potenza di analisi e di calcolo, lo sviluppo tecnologico caratterizzato da Intelligenza Artificiale, Big Data, Internet of Things, geolocalizzazione, social network e servizi cloud, offrono molte opportunità, ma anche numerose complicazioni normative e minacce derivanti da attacchi informatici, data breach, fake news, e dark pattern che traggono gli utenti in inganno.
Alle ore 10 e 20 in Aula Workshop 27 Monica Gobbato parlerà di Privacy nell’era dei social network
Dopo il grande successo dello scorso settembre, con il record di 40mila presenze, è già tutto pronto per una decima e straordinaria edizione del Festival della Comunicazione in programma da giovedì 7 a domenica 10 settembre a Camogli. L’appuntamento annuale, tra i più attesi e importanti in Italia sui temi della cultura e della comunicazione, è perno di un network di grande forza attrattiva che collega centri di innovazione, imprese e istituzioni. Organizzato nell’incantevole borgo marinaro di Camogli, il Festival celebra il suo primo decennio di storia con un tema fondamentale quale è la Memoria: quella straordinaria attitudine della mente, del corpo e dello spirito che è parte integrante del nostro essere, strumento indispensabile per costruire l’identità delle persone e dei popoli. Tema carissimo a Umberto Eco, padre nobile del Festival, la Memoria è un’arte da coltivare e un muscolo da allenare, ancora di più in un contesto in cui i media si interessano sempre più al presente e sempre meno al passato. “Noi stessi siamo la memoria. La memoria è l’anima”, esortava Eco, alludendo alla nostra, ormai consueta, abitudine a relegare l’esercizio stesso della memoria a forme digitali e al web. Diretto da Rosangela Bonsignorio e Danco Singer, organizzato da Frame e dal Comune di Camogli in collaborazione con Regione Liguria, Rai, Università di Genova, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare e Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, il Festival della Comunicazione 2023 accoglierà i più autorevoli protagonisti del mondo scientifico, culturale, tecnologico, artistico, economico, imprenditoriale, dello spettacolo e dell’intrattenimento, che svilupperanno un dialogo appassionante e vivace, attraversando i generi e i toni più svariati. Con il record di oltre 100 ospiti confermati già al primo giro di boa della fase organizzativa. “Memoria è da sempre una parola chiave del nostro Festival, così come era un tema carissimo a Umberto Eco”, racconta il direttore del Festival Danco Singer. “Che si tratti di storia, di genetica, di digitalizzazione, di geologia, di manoscritti o di tradizioni antichissime, la memoria è un bene inestimabile che arricchisce e dà senso alla nostra stessa esistenza. Per questo, in un momento importante per la nostra manifestazione quale è il decimo anniversario, abbiamo chiesto ai grandi protagonisti del panorama culturale italiano di condividere con il pubblico riflessioni, spunti e punti di vista che esplorino la memoria soprattutto nella sua dimensione costruttiva, per non ripetere gli errori del passato e per riflettere su come gestire quella proliferazione di informazioni da cui oggi siamo circondati.” “Il senso di un Festival dedicato alla Memoria, una sorta di rito collettivo che respira di vita e di passione, è anche l’entrare in connessione con chi c’è stato, chi c’è e chi ci sarà, attraverso la condivisione delle esperienze e delle conoscenze”, aggiunge la direttrice del Festival Rosangela Bonsignorio. “Per questo, sin dalla prima edizione affianchiamo agli incontri e alle conferenze moltissime attività per tutte le fasce d’età, viaggi nella natura e nella storia, spettacoli d’ogni genere, incontri con gli autori e appuntamenti con format innovativi. Il tema 2023 si può leggere anche come la voglia di ampliare le nostre memorie collettive raccogliendo sensibilità altrui, ricche e arricchenti, a partire dal desiderio condiviso di esplorare assieme”.
Francesco Olivari, Sindaco di Camogli, chiosa: “Quando 10 anni fa, appena diventato sindaco, accolsi con favore l’idea di Rosangela e Danco di ospitare a Camogli il Festival della Comunicazione, intuendone il valore e l’originalità, non avrei mai immaginato il grande successo del festival, che si tocca con mano e si respira nell’aria: soprattutto per l’apprezzamento dello straordinario patrimonio culturale e paesaggistico del nostro borgo. Posso dire con orgoglio che Camogli ha contribuito a far crescere una delle manifestazioni più importanti del nostro paese ed è cresciuta con essa, diventata ormai punto fermo di riferimento per comprendere e interpretare quello che siamo e che saremo”. A celebrare questo importante traguardo del Festival della Comunicazione vi saranno le principali aziende italiane, che, come partner, contribuiscono a rendere possibile una manifestazione di tanto valore e – ciascuna con la propria caratteristica presenza – offrono connessioni stimolanti tra pensiero, economia, società e impresa. Tra queste citiamo: Ferrovie dello Stato Italiane, Banca Passadore, Basko, BMW, Assicurazioni Generali, Lavazza,Enel, Weber Shandwick, Msc Crociere, Iren, MyEdu, IBM, Moncler, RP Legal & Tax, Costa Edutainment, Gruppo Boero, Federlogistica. Gli incontri e i grandi protagonisti Ad aprire il Festival 2023, nel pomeriggio di giovedì 7 settembre, sarà il fondatore della Comunità di Sant’Egidio Andrea Riccardi, con la lectio “Senza memoria e senza storia non c’è futuro”. La giornata inaugurale proseguirà con l’intervento “Informazione e memoria” di Enrico Mentana e vedrà in scena lo spettacolo “La misteriosa fiamma della Regina Loana”, tratto dall’omonimo romanzo che Umberto Eco ha pubblicato nel 2004. Sul fil rouge di memoria e oblio, intellettuali di fama nazionale e internazionale condurranno lo spettatore tra letteratura e antropologia, intelligenza artificiale e filosofia, mitologia e storia contemporanea. Tra gli interventi più prestigiosi e attesi, quello di Carlo Ginzburg su “Memoria, storia e criptomemoria” e di Domenico Starnone con “L’umanità è un tirocinio”; quello di Massimo Recalcati tra memoria, lutto e nostalgia e di Eraldo Affinati con “Delfini, vessilli, cannonate – Cosa vuol dire oggi leggere e scrivere?”, una riflessione autobiografica fra viaggi, storia, scuola e letteratura. Sahra Talamo ci accompagnerà negli affascinanti meandri del nostro passato evolutivo con “Il memorabile orologio della preistoria. Le ultime ricerche scientifiche sull’interazione tra noi e i Neandertaliani”; Guido Barbujani in quelli delle nostre origini ancestrali con “Homo Sapiens. Le razze italiane” e Massimo Cacciari in quelli altrettanto affascinanti della filosofia contemporanea con una lectio dedicata al concetto di “Oblio”. A far luce sulle nuove tecnologie saranno l’esperto di fama internazionale e docente di Intelligenza Artificialeall’Università di Bath, Nello Cristianini con il suo intrigante speech “Convivere con le macchine intelligenti” e il direttore del team Nanoscopy di IIT di Genova Alberto Diaspro, con l’intervento “Il microscopio artificiale”. Impreziosiscono il ricco programma di talk: Maurizio Bettini con “Il sussulto del ricordo e il raschietto dell’oblio. La memoria a Roma antica”, Gherardo Colombo sui “75 anni di Costituzione”, Dario Bressanini con il suo manuale di autodifesa alimentare, Roberto Cotroneo che racconta “La cerimonia dell’addio”, Paolo Crepet e l’invito “Prendetevi la luna”, Aldo Grasso e “La televisione è un mito antico”, fino a Federico Rampini con “Africa, dove si gioca il nostro futuro”. Cifra ormai distintiva del Festival della Comunicazione sono i dialoghi che mettono a confronto personalità di spicco delle più svariate aree del sapere, creando contaminazioni e scintille inaspettate. In calendario gli eventi di Rosario Fiorello, che ritorna al Festival della Comunicazione e sarà sul palco insieme ad Aldo Grasso; l’inedita coppia Alessandro Barbero – Aldo Cazzullo per sviscerare il tema di scottante attualità sul come “Raccontare la storia. Oggi”; Carlo Verdone con Severino Salvemini nell’incontro “All’insegna della memoria”; Guido Barbujani con Giorgio Manzi a proposito de “La memoria del tempo profondo”; Nicola Bertellotti con Ilaria Gaspari con “La polvere del mondo” e la memoria dei luoghi. Nel poliedrico mondo della scienza, i saperi s’intrecciano con Lorenzo Baglioni e Piergiorgio Odifreddi in “È tutto calcolato”; con Antonella Viola insieme a David Parenzo sulla “Via dell’equilibrio”; Silvia Ferrara con Giorgio Vallortigara su“Figure, simboli, numeri e parole”; Licia Troisi con Luca Perri sul confine “Tra scienza e fantascienza” e Elisa Palazzi con Mario Tozzi su “I falsari del clima”. Sul versante letterario, un dialogo “Dalla carta alle immagini” tra Paolo Genovese e Stefania Auci con letture di Donatella Finocchiaro; Cinzia Leone, a partire dal suo ultimo romanzo “Vieni tu, giorno nella notte”, dialogherà insieme a Mirella Serri; Maurizio de Giovanni rifletterà sul tema “Futura nostalgia” con Stefania Auci; infine Pietrangelo Buttafuoco e Luigi Merlo interverranno su “D’Annunzio e il mare. Cento anni dal Patto Marino”. A gettare uno sguardo alla storia contemporanea, Mirella Serri con Marcello Flores a proposito della data del 16 ottobre 1943 e “L’esito di due totalitarismi”; Claudio Strinati con Lorenza Baroncelli e Silvia Di Pietro sul museo come luogo di custodia della memoria collettiva; Gherardo Colombo e Miguel Gotor “Un paese senza memoria. Da Piazza Fontana a Tangentopoli”; Riccardo Rossotto con Gianni Oliva e Luigi Vergallo si interrogheranno su “C’è bisogno di un diverso metodo per insegnare la storia?”, Laura Fumagalli con Stefano Rossi e Mila Valsecchi ragioneranno sull’educazione dei figli del nuovo millennio con “Dal genitore sceriffo al genitore zucchero filato”. Tra i grandi appuntamenti dell’edizione 2023 spicca anche il tête-à-tête tra i sindaci di Genova e Milano Marco Bucci e Beppe Sala, in dialogo con Federico Fubini su “Città senza muri. Ripensare la crescita”. Tra volti nuovi e grandi amici del Festival, saranno quest’anno a Camogli anche Francesco Costa, Luca De Biase, Annalisa Bruchi, Federico Ferrazza, Beppe Severgnini, Pierluigi Pardo e molti altri. Oltre a Mondo Podcast, festival nel festival dedicato al panorama dei contenuti audio, confermati gli amatissimi format delle rassegne stampe del mattino, le colazioni – come quella con il cleaning influencer Mattia Alessio, ma anche Fabienne Agliardi e Sandra Bonzi – e gli aperitivi con l’autore con Severino Salvemini, Daniele Coluzzi, Norma Cerletti (Norma’s Teaching) e Giacomo Moro Mauretto (Entropy for life). Spettacoli, reading e performance musicali Ad arricchire il palinsesto di eventi del Festival della Comunicazione non possono mancare contributi dal mondo del teatro, della musica e della poesia. Quest’anno torna a Camogli Rosario Fiorello con uno speciale dialogo musicato con il critico televisivo Aldo Grasso; tra gli spettacoli in calendario, la messa in scena dello spettacolo La Misteriosa Fiamma della regina Loana di Giuseppe Dipasquale, con Ninni Bruschetta e Viola Graziosi, musiche di Giorgio Conte. Concetto cardine della pièce è anche in questo caso la memoria, o meglio la sua perdita improvvisa e la conseguente perdita dell’identità, ed è tratta dall’omonimo romanzo di Umberto Eco, edito da Bompiani nel 2004. Monica Guerritore porterà a Camogli la conferenza-performance dal titolo Anna. La nascita di un film, dove viene raccontata l’ideazione del film Anna, opera prima alla regia per il cinema di Guerritore, e la prima pellicola in assoluto sulla vita di Anna Magnani. Guido Catalano va in scena con Smettere di fumare baciando Live Tour, uno spettacolo per voce sola, nel quale si alternano poesie inedite e vecchi cavalli di battaglia, dove l’amore, declinato in mille sfaccettature, trionfa assieme a un fastello di altre emozioni e stati d’animo. Inoltre, tra gli spettacoli ci saranno La rinascita della patria di Aldo Cazzullo, in scena l’8 settembre esattamente 80 anni dopo l’armistizio di Badoglio; Oro puro di Fabio Genovesi che nel suo ultimo libro racconta una delle più grandi avventure della storia, il viaggio di Cristoforo Colombo alla scoperta dell’America, attraverso lo sguardo di Nuno, un ragazzino di 16 anni; Parlami d’amore di Pino Strabioli, con Mario Incudine e Antonio Vasta in un viaggio fatto di musica e parole ambientato quando la radio cantava la vita e la produzione musicale italiana ebbe una straordinaria evoluzione; Souvenir Novecento di Stefano Massini, con una carrellata di racconti sui momenti salienti del Novecento costruita appositamente per i 10 anni del Festival. Dopo l’assegnazione del Premio Comunicazione all’artista Neri Marcorè e il suo spettacolo trasversale Gaber: monologhi e canzoni, un viaggio nell’universo delle canzoni del cantautore intervallate da alcuni suoi celebri monologhi, il Festival si concluderà con il racconto con immagini, trailer e backstage del nuovo film di Claudio Bisio, che insieme a Michele Serra presenterà il suo debutto alla regia: L’ultima volta che siamo stati bambini, tratto dall’omonimo libro di Fabio Bartolomei. Laboratori, workshop, escursioni Immancabili gli eventi e gli appuntamenti per il pubblico dei più giovani con il laboratorio, realizzato in collaborazione con la Cooperativa Dafne, La memoria degli alberi: un viaggio all’interno del tronco e della corteccia degli alberi per scoprirne la storia. Gli alberi crescono saturando lo spazio, cercando la luce, lottando tra loro per la sopravvivenza, nel contempo cambiano e plasmano l’ambiente intorno a loro, diventando la casa di tantissimi altri organismi. Nel loro tronco troviamo così moltissime informazioni del tempo che passa, traccia dei cambiamenti climatici e degli eventi che li circondano. Dedicato agli appassionati di tecnologia di tutte le età, il laboratorio Elettronica in passeggiata in collaborazione con il DITEN, Dipartimento di Ingegneria Navale, Elettrica, Elettronica e delle Telecomunicazioni dell’Università di Genova, indagherà le innovazioni dell’elettronica moderna dove la sinergia tra l’uomo e la macchina è sempre più imprescindibile. Esperti del settore, autori di prestigiose ricerche scientifiche e giovani studenti appassionati ci guideranno alla scoperta dei nuovi traguardi dell’Intelligenza Artificiale: pelli artificiali che reagiscono al tatto, bracci motorizzati – “rover” – che esplorano lo spazio circostante, l’elettronica applicata agli effetti speciali di una chitarra per concerti rock, droni che portano il caffè, sistemi meccatronici per la diagnosi clinica automatizzata, oppure per inseguire una pallina in uno scambio di tennis o per fare atterrare un drone con precisione. Previste tre escursioni per rivivere la memoria anche attraverso i luoghi: L’antica viabilità medievale sul Monte di Portofino, escursione incentrata sulla memoria storico-religiosa-contadina, dalla Millenaria di Ruta al Santuario di Caravaggio, tra chiese, neviere e punti panoramici; La memoria dei luoghi, escursione ad anello incentrata sulla memoria storico-geologica del Parco di Portofino tra installazioni della Seconda Guerra Mondiale e approfondimenti sulla geologia e la storia della pesca. Per concludere il programma di trekking, uno dei più panoramici itinerari della zona sul sentiero delle Bocche-Falciara, con il racconto dedicato a Margherita Hack, una passeggiata lunga 100 anni. A dieci anni dallascomparsa, Federico Taddia – amico, collaboratore e biografo della scienziata più spettinata di tutta la galassia – accompagna grandi e piccini in un emozionante e coinvolgente viaggio alla scoperta delle tante vite di Margherita Hack: astrofisica, ricercatrice, atleta, ciclista, gattara, militante, attrice e scrittrice. Tutte le iniziative sono gratuite e aperte al pubblico fino a esaurimento posti Informazioni: www.festivalcomunicazione.it Facebook: @FestivalComunicazione | Twitter: @FestivalCom | Instagram: @festivalcom Principali piattaforme podcast (Spreaker, Spotify, Google Podcast, Apple podcast): Canale Youtube: Festival della Comunicazione, Camogli Ufficio stampa:
Fonte: Comunicato Stampa Festival della Comunicazione, Camogli
Il 95% del peso economico delle sanzioni è legato ad illeciti su dati personali e consensi. L’innesco della sanzione spesso parte da una contestazione del cliente che da opportunità per l’azienda si trasforma in minaccia. Ciò nonostante le aziende sembrano ancora ancorate agli aspetti formali del GDPR con un’evidente difficolta a mettere a terra, nei trattamenti di tutti i giorni, le promesse fatte sulla “documentazione della Privacy”. La parte sostanziale del GDPR, che i Garanti stessi sollecitano dal 2016 come il concreto mezzo per la tutela del cittadino (quasi a doverci ricordare che nel carte ben riposte nei cassetti non proteggono nessuno se non diventano timone delle azioni), trova spazio nella Cyber Data Protection.
Per l’azienda, Cybersecurity e Cyber Data Protection hanno la stessa missione: proteggerla dalla perdita di denaro e reputazione. Ma, mentre nella Cybersecurity il nemico è noto (l’hacker), nella Cyber Data Protection la criticità è più subdola, potendo essere rappresentata anche dallo stesso cliente che, attraverso azioni aggressive, può trasformarsi in una minaccia. Nonostante ciò, se oggi nessuno si sognerebbe mai di utilizzare strumenti di cybersecurity non specifici o addirittura fai-da-te, è proprio quello che ancora succede in azienda per la Cyber Data Protection, ad esempio con la (mala) gestione dei Consensi con il CRM. Il CRM è uno straordinario strumento per marketing e forza vendita, ma è progettato per sfruttare i dati personali, non per proteggerli. Gestire la privacy dei propri clienti con il CMR non è mai una buona idea. La confusione in azienda nasce dal fatto che il CRM, come anche altri strumenti di marketing automation utilizzati ingenuamente (o incoscientemente) come “Punto di Verità dei Consensi” (MailChimp, Hubspot, GetResponse, ActiveCampaign…) non gestiscono Consensi ma “Opzioni”. Le opzioni sono semplici flag utili al marketing per filtrare i destinatari delle attività di marketing, per contro i Consensi sono veri e propri Certificati legali della Privacy con molte più informazioni e Prove di Genuinità a corredo. Come per la Cybersecurity, anche per la Cyber Data Protection è fondamentale utilizzare soluzioni specifiche al fine di tutelare l’azienda (e naturalmente il Cittadino, anche se questo aspetto è molto meno cool nelle trattative)
Alcuni argomenti trattati:
Cos’è la Cyber Data Protection
Cybersecurity e Cyber Data Protection: il nuovo perimetro cybercritic da presidiare
Zero-party data: fare marketing nell’era cookieless
Sfide e criticità per le aziende: data retention, rolling-consent della profilazione, diritto all’oblio, data mapping, basi giuridiche oltre al consenso, ecommerce e gestione dei consensi su marketing omnichannel, gestione “a silos” dei dati tra aziende dello stesso gruppo, dialogo tra DPO/legal e Marketing/ICT, raccolta dei Consensi in fiere ed eventi…
Come oggi le aziende (non) stanno gestendo i Consensi
Perché il CRM (e tutti gli strumenti di marketing) non possono gestire i Consensi
…
Presentazione di PrivacyOS, in assoluto la prima e più completa piattaforma in cloud di Cyber Data Protection per la gestione dei Consensi e di tutti gli eventi della Privacy
Presentazione di alcuni casi concreti
Q&A
Alcuni argomenti certamente NON trattati:
Coockie (neppure cenni, è un tema molto tecnico, vasto e soprattutto critico sul quale preferiamo non entriare mai)
Aspetti formali del GDPR (qui gli esperti siete voi! Su quest’area noi rimaniamo il più possibile laici e collaborativi, avendone viste di tutti i colori… Nei limiti dell’accountability e della responsabilità professionale che ci compete, naturalmente)
…
Ing. Giuseppe Ricci | Active121 e PrivacyOS
Titolare di Active121, società legal-tech specializzata nello sviluppo di soluzioni di Cyber Data Protection, che ha sviluppato PrivacyOS, la prima soluzione Cyber Data Protection in cloud per la gestione dei Consensi e dei dati personali. Ha lavorato nella formazione anche universitaria per più di 20 anni, è stato ICT manager e consulente informatico come software architect per soluzioni di digital marketing per molte aziende. Oggi è consulente e speaker su temi relativi a Compliant Digital Marketing e Cyber Data Protection.
Nell’annunciare la mia partecipazione al Privacy Day dove parlerò di “La Privacy nell’era dei Social Network” riporto qui di seguito l’articolo che FederPrivacy ha gentilmente pubblicato in data odierna.
Fino ad oggi sia il Garante italiano sia i Garanti europei, nell’ambito dell’European Data Protection Board (EDPB), hanno avuto un approccio estremamente protettivo nei confronti dell’utilizzo dei social network emanando diverse linee guida e diversi documenti (a partire dal Memorandum di Roma adottato il 3-4 marzo 2008, passando per il Parere 5/2009 sui social network on-line del 12 giugno 2009 e giungendo alle attuali Linee Guida n. 3 del 2022) che hanno avuto come scopo principale quello di sensibilizzare gli utenti su l’uso consapevole dei social network ma soprattutto quello di distogliere dall’uso gli utenti troppo giovani.
Naturalmente non si può che essere d’accordo su questa impostazione ma io qui vorrei invece evidenziare gli aspetti positivi e cioè il ruolo innovativo e straordinario dei social network. Il compito di noi esperti di privacy non è più solo quello di proteggere e di limitarne l’uso degli utenti, ma soprattutto di consigliare i Titolari dei social ad una gestione corretta.
Innanzitutto capiamo che l’utilizzo dei social network è strettamente correlato alla profilazione che mai come ora è diventata fondamentale per qualsiasi ragionamento in materia di privacy.
Ricordiamoci poi che con profilazione si intende l’attività di personalizzazione e quindi di conoscenza precisissima dell’individuo. Ricordo che la profilazione è una modalità e non una finalità del trattamento.
Più precisamente è la raccolta analitica e sistematica di una massa di dati personali mediante diversi strumenti e tecnologie mentre la finalità può essere ad esempio la promozione puntuale (perché si conoscono i comportamenti dell’utente) del prodotto o del servizio, ma non solo. Un’altra finalità ad esempio può essere quella di selezione del personale.
A proposito di social esaminiamo la Relazione 2021 del Garante italiano presentata a luglio 2022. Qui notiamo un’affermazione piuttosto importante: “in ambito social media similmente a quanto avviene in ambito giornalistico, non occorrerebbe il consenso dell’interessato oggetto del post, sempre che ci siano adeguate finalità di interesse pubblico”. Ciò costituisce una vera rivoluzione perché ritenere che sia pubblicabile una notizia concernente terzi senza consenso purché ci sia l’interesse pubblico è nuovo rispetto alla narrazione precedente. Naturalmente rimane la necessità di un bilanciamento tra libertà di manifestazione di pensiero da un parte e la tutela dei dati personali dall’altro. Si ipotizza quindi che i social media non abbiano bisogno di filtri come invece i giornali hanno.
Sempre in ambito social molto ci sarebbe da dire a proposito del targeting come schematizzato dalle linee guida del settembre 2021 poi successivamente aggiornate e che hanno fornito molti input interessanti per comprendere meglio l’utilizzo di tali strumenti per finalità promozionali e soprattutto l’utilizzo del pixel all’interno del proprio sito web. Da questi studi sono anche scaturite le nuove linee guida sui cookie.
Connesso al discorso dei social media c’è anche quello della monetizzazione del dato, che è uno degli argomenti più gettonati degli ultimi tempi. Si ricordi che per monetizzazione del dato si intende la possibilità di commercializzare i dati personali. Nei diversi eventi a quali ho partecipato, negli ultimi mesi, ho rilevato come non ci sia stata una posizione netta su questo argomento e a vantaggio di questa tesi si sono tirate in ballo principalmente le attività svolte dai maggiori editori italiani e cioè quelle relative sostanzialmente ai cosiddetti Paywall.In tutti questi dibattiti però non si è chiarito bene che non si tratta solo di commercializzare qualche dato personale ma che quello che i grandi media si prefiggono di ottenere è la libertà di profilazione, senza evidenziare poi che la profilazione ha diversi livelli di profondità. Infatti la profilazione non ha solo il livello base, cioè quello più semplice costituito da qualche dato di abitudine e consumo (molti ancora prendono come esempio le carte Fidelity di cui al [vetusto] provvedimento del Garante del 2005) ma dei diversi livelli di approfondimento. Ricordo che secondo uno studio di Stanford del 2015 è possibile un livello di approfondimento di profilazione effettuata mediante analisi dei social media che permette una conoscenza dell’individuo superiore a quello che ha la sua stessa madre. Si rammenta tra l’altro che Facebook è stata recentemente multata dall’Autorità Garante irlandese per aver usato come base giuridica quella contrattuale quando è evidente che l’attività principale di FB ma di tutto il gruppo Meta, sia la profilazione, per la quale come sappiamo occorre un consenso espresso. Cosa che invece in altro ambito sembrano aver capito (in parte) perché, sia in FB che in Instagram nei tre puntini in alto a destra del menù è possibile sapere perché si vede un determinato post (assumendo tra le altre opzioni che se si mette un mi piace o si segue un determinato soggetto è perché si accetta implicitamente la visualizzazione dello stesso).
In ultimo e per lo spazio che ho qui a disposizione voglio evidenziare che l’era dei social media è caratterizzata da una massa di dati che si muovono e che costituiscono una gran forma di business per gli operatori (ma anche per i governi). Il nostro lavoro come esperti di privacy è quello di permettere lo svolgimento del business senza lesioni dei diritti delle persone.
Il 9 marzo, l’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha approvato definitivamente il testo del Codice di Condotta ai sensi dell’art. 40 del GDPR, in materia di Telemarketing, presentato da Asseprim, Assocall – Associazione Nazionale dei Contact Center Outsourcing, Assocontact – Associazione Nazionale dei Business Process Outsourcer, Asstel, Confcommercio, Confindustria, DMA Italia ed OIC – Osservatorio Imprese e Consumatori.
Questo è solo il quarto Codice di Condotta approvato dal Garante Privacy, ai sensi del GDPR.
Il Codice si occupa esclusivamente di Telemarketing, regolando il trattamento sin dalla momento del contatto (lead) e della formalizzazione della base giuridica (consenso) fino a disciplinare le modalità di formalizzazione del contratto con il cliente finale.
Il Codice tra le altre cose si occupa di formazione degli autorizzati al trattamento inserendo obblighi di formazione approfondita e specifica per gli operatori.
Il Codice impone standard altissimi di trasparenza e verificabilità dei dati in tutte le fasi in questa si rende necessaria. Esso include stringenti misure che impediscono la confusione delle liste dei dati e obbligano alla verifica delle numerazioni presso il Registro delle Opposizioni.
Nel Codice vengono rafforzati gli obblighi di rendicontazione da parte dei Titolari e dei Responsabili e i poteri di verifica sugli outsourcers. Viene anche istituito un apposito Organismo di Monitoraggio che coordinerà le suddette verifiche.
Naturalmente è necessario, per far sì che un Codice di Condotta funzioni davvero, che vi aderiscano le aziende che fanno parte della filiera.
Vi sono però molte ragioni per supporre, anche prima che diventi efficace che il Codice del Telemarketing avrà effetti concreti e positivi nel portare legittimità al settore.
Anzitutto perché tra i sottoscrittori si trovano tutte le principali organizzazioni di categoria della committenza.
Si aggiunga l’interesse delle imprese che esercitano legittimamente l’attività di contact center ad avere uno strumento – l’adesione al Codice – per distinguersi da soggetti improvvisati e dotati di organizzazione non adeguata.
Sotto il punto di vista del consumatore, si potrebbe arrivare a pretendere di essere chiamati da call center aderenti al Codice e rifiutare di parlare con call center che non lo sono potrà probabilmente diventare una nuova arma di difesa dall’illegalità.