La modalità “sure view”

Con il concetto di Privacy non si intende solo il diritto di essere “lasciati in pace” o di proteggere la propria sfera privata, ma soprattutto il diritto di poter controllare l’uso e la circolazione dei propri dati personali.
Quest’ultimo aspetto della privacy diventa sempre più una preoccupazione tra le persone e non solo, con relativi risvolti nella vita pratica di tutti i giorni (atteggiamenti volti a mascherare l’inserimento di password, atteggiamenti volti a nascondersi per digitare un messaggio di testo su un pc o telefono, utilizzo di sistemi che tracciano l’invio e la ricezione dei dati e così via).
Il forte bisogno di tutela di questo diritto fondamentale ha portato alla realizzazione di nuove tecnologie sempre più “sensibili” a tale aspetto.
Già presente sul mercato, ma in continuo progresso, è stato il prodotto presentato quest’anno al CES 2019 (Consumer Electronic Show) di Las Vegas, da Hewlett-Packard (nota con la sigla HP). La multinazionale statunitense dell‘informatica, ha presentato durante la più grande fiera dell’elettronica e della tecnologia, due prodotti con tecnologia “sure view”: HP EliteDisplay E243p e EliteOne 800 G5 AIO.
Questi prodotti sono rivolti principalmente ad aziende, uffici e servizi pubblici, dove il rischio di circolazione di dati sensibili è molto elevato, il monitor EliteDisplay E243p Sure View e l’AIO HP EliteOne 800 G5 Sure View riescono a nascondere le informazioni più importanti con un solo click, grazie all’integrazione di tecnologie proprietarie HP e film ottici 3M. Dopo aver attivato la modalità “Sure View”, gli schermi dei due dispositivi riducono la luminosità a 180 nits e gli angoli di visualizzazione orizzontali a 80°, rendendo impossibile la visione laterale per passanti o malintenzionati, che vedranno solo uno schermo scuro.
Si tratta di un importante vantaggio rispetto ai display con filtro applicato definitivo, in quanto è controllabile dall’utente, è progettato per scoraggiare la visualizzazione dello schermo fuori angolo celando i dati, in caso di eventuali presenze indiscrete poiché è l’utente stesso a scegliere di attivare o meno “Sure View” a seconda delle situazioni.
Molti settori (sanità, finanza, sicurezza, militari e altre industrie che si occupano di informazioni sensibili) hanno requisiti normativi adeguati e tali per la protezione dei dati, motivo per il quale già utilizzavano monitor con meccanismo per la privacy preinstallato, al fine di prevenire violazioni di sicurezza.
Questo problema, quindi, non è nuovo, e per molti anni vari produttori hanno contribuito alla realizzazione di pellicole oscuranti per schermi che favoriscono la protezione dei dati. Tuttavia, i film permanenti presentano uno svantaggio in quanto, il meccanismo proprio perché permanente, è attivo anche quando non sussistono ragioni di pericolo, con conseguente disagio per l’utente che si serve del monitor.
Al contrario, la tecnologia “sure view” realizzata dalla casa produttrice di hardware può essere attivata e disattivata se necessario, ciò sta a significare che non interferisce quando non serve. La privacy sta diventando un fattore importante (e imprescindibile) per il singolo utente, come per imprese, enti e organizzazioni pubbliche e private, non solo online ma anche nell’ambiente circostante.
È questa percezione che porta la nuova tecnologia ad essere pro-privacy, a migliorarsi e trovare soluzioni sempre più adeguate alla tutela di un così fondamentale diritto, soprattutto in quei luoghi dove questo sarebbe difficile, quali possono essere i nuovi ambienti di lavoro open-space, le sale d’attesa di studi professionali e in tutti quei luoghi nei quali vi è un elevato scambio di informazioni, senza le opportune misure di tutela.
Articolo di
Dott.ssa Federica Princigalli