Una preziosa dimora nel cuore di Brescia
di Giacomo De Simio
Nel cuore del centro storico di Brescia, a pochi passi dalle imponenti rovine del Capitolium, è possibile soggiornare in un appartamento che offre una sintesi perfetta tra funzionalità e design moderno. Si tratta di un ampio open space che unisce soggiorno, zona notte e cucina a vista, creando un ambiente fluido e accogliente. Il letto matrimoniale, la TV a schermo piatto, il tavolo da pranzo e la cucina, attrezzata con frigorifero, lavastoviglie, piano cottura, macchina da caffè e bollitore elettrico, offrono tutto il necessario per una vita quotidiana comoda e piacevole.
L’appartamento è arricchito da dettagli moderni, come i quadri in bianco e nero che decorano le pareti; un camino murato, seppur non più funzionante, aggiunge un tocco di fascino e calore alla zona giorno. Un'anticamera conduce al bagno, con doccia, lavandino e specchio.
Questo spazio rappresenta un perfetto connubio tra modernità e storia, con una posizione privilegiata nel cuore di Brixia romana, dove la ricchezza archeologica si fonde con un design minimalista e contemporaneo.
"Clavis portae" non dimenticare!
Immaginiamo che il locatore turistico decida di dotare le chiavi dell'appartamento di un dispositivo GPS, come un AirTag, per evitarne lo smarrimento e garantirne la riconsegna al termine del soggiorno. Una scelta apparentemente pratica, ma che apre interrogativi significativi sulla tutela della privacy. Il tracciamento costante delle chiavi, infatti, consente potenzialmente di seguire tutti gli spostamenti dell’ospite. La linea sottile tra sicurezza e sorveglianza diventa così sempre più sfumata. Resta da chiedersi se la protezione del bene del proprietario possa giustificare una simile intrusione nella libertà del conduttore.
L’utilizzo di dispositivi di geolocalizzazione applicati alle chiavi di un immobile concesso in locazione turistica può sollevare infatti rilevanti profili in materia di protezione dei dati personali, ai sensi del Regolamento (UE) 2016/679 (GDPR) e del D.lgs. 196/2003, come modificato dal D.lgs. 101/2018. La geolocalizzazione costituisce un trattamento di dati personali qualora consenta, anche indirettamente, di identificare una persona fisica (nel caso di specie, il conduttore). Pertanto, il proprietario – in qualità di titolare del trattamento – deve rispettare i principi di liceità, correttezza, trasparenza e minimizzazione dei dati (art. 5 GDPR). In particolare, la finalità di evitare lo smarrimento delle chiavi può giustificare il trattamento solo se effettuato con strumenti che non consentano un tracciamento continuo degli spostamenti dell’inquilino.
Un dispositivo GPS attivo configurato per localizzare in tempo reale l’oggetto violerebbe il principio di proporzionalità e potrebbe integrare una forma di controllo illecito della persona. La legittimità dipende dal bilanciamento tra l’interesse del proprietario alla tutela del bene e il diritto dell’inquilino alla riservatezza.
La protezione delle chiavi di casa, senza ricorrere a sistemi di geolocalizzazione, può essere efficacemente garantita mediante soluzioni organizzative e tecniche rispettose della normativa privacy e dei principi di proporzionalità e minimizzazione del rischio. In primo luogo, il proprietario può adottare sistemi di gestione controllata delle chiavi, come cassette di sicurezza o key box elettroniche con apertura tramite codice temporaneo o app: tali strumenti permettono di limitare l’accesso alle sole persone autorizzate, evitando qualsiasi forma di monitoraggio fisico della persona.
Un’ulteriore misura è la duplicazione limitata e numerata delle chiavi, con registrazione delle consegne mediante modulo di presa in carico firmato dall’inquilino, in modo da mantenere la tracciabilità amministrativa senza trattare dati personali ulteriori. In alternativa, si possono installare serrature elettroniche o smart lock che consentono la gestione remota degli accessi (apertura da app o da remoto), garantendo sicurezza e possibilità di disattivare i permessi in caso di smarrimento, senza violare la privacy.
Infine, è buona prassi prevedere una polizza assicurativa contro la perdita delle chiavi e fornire all’inquilino istruzioni chiare per la custodia. Queste soluzioni rispettano i principi del GDPR (liceità, minimizzazione, accountability) e riducono significativamente il rischio di perdita o uso improprio, senza implicare un trattamento di dati di localizzazione personale.